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Il 4 luglio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.lgs. 102/2025, che corregge ed integra il D.lgs. 18/2023 che recepisce la Direttiva UE 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.
Questo aggiornamento normativo in vigore dal 19 luglio 2025, introduce una serie di prescrizioni tecniche e operative che impongono a gestori, enti locali e operatori di adeguarsi a standard più rigorosi per la tutela della salute pubblica.

Un sistema di gestione integrato e basato sul rischio

Il decreto rafforza il modello di gestione basato sulla valutazione del rischio, già previsto dal D.lgs. 18/2023, estendendolo a tutta la filiera idrica, dal punto di captazione fino all’utenza finale.

Entro luglio 2027, le autorità territoriali dovranno completare la mappatura e la valutazione delle aree di captazione, mentre entro gennaio 2029 i gestori saranno tenuti a implementare i Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA) non solo per la rete pubblica, ma anche per i sistemi di distribuzione interna, come quelli presenti in ospedali, scuole e condomìni.

Nuovi parametri e controlli più rigorosi

Il decreto introduce aggiornamenti significativi nei limiti di qualità dell’acqua, con nuovi parametri e valori di riferimento più stringenti:

  • Torbidità: ≤ 0,3 NTU nel 95% dei campioni, mai oltre 1 NTU
  • Piombo: progressiva riduzione fino a 5 µg/L
  • PFAS: definiti valori soglia per PFAS singoli e somma; inclusione del parametro TFA (acido trifluoroacdetico)
  • Legionella: obbligo di controllo sistematico nei sistemi interni.

I laboratori dovranno adeguare i metodi analitici, adottando tecniche più sensibili e accurate, mentre i gestori dovranno rafforzare la frequenza e l’estensione dei controlli.

Materiali a contatto con l’acqua: nasce il sistema ReMaF

Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la sicurezza dei materiali utilizzati nella filiera idrica. Il decreto istituisce il sistema ReMaF, un registro nazionale che disciplina l’autorizzazione di reagenti, materiali filtranti e dispositivi impiegati nel trattamento dell’acqua.

L’obiettivo è prevenire il rilascio di sostanze nocive e preservare le caratteristiche organolettiche dell’acqua, imponendo a produttori e fornitori un rigoroso iter di certificazione e controllo.

Case dell’acqua e dispositivi domestici inclusi nel campo di applicazione

L’ambito di applicazione si amplia includendo dispositivi di erogazione e trattamento dell’acqua come chioschi, case dell’acqua e apparecchiature per il trattamento domestico.

Questi sistemi devono garantire la conformità ai parametri di qualità fino al punto di utilizzo, con obblighi di manutenzione, monitoraggio e documentazione trasparente a carico dei gestori.

Obblighi di informazione e apparato sanzionatorio

Il decreto rafforza anche gli obblighi informativi verso i cittadini, promuovendo l’accesso a dati aggiornati e comprensibili sulla qualità dell’acqua, anche tramite canali digitali.

Parallelamente, viene introdotto un sistema sanzionatorio più rigoroso, con multe fino a 30.000 euro per inadempienze gravi, in particolare riguardo all’adozione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua.

Conclusioni

L’entrata in vigore del D.lgs. 102/2025 introduce standard più rigorosi e una visione integrata che copre l’intera filiera, dalla captazione fino al rubinetto. Per i professionisti del settore si apre una fase di sfide importanti, ma anche di opportunità: sarà fondamentale aggiornare le competenze, adottare tecnologie avanzate e sviluppare sistemi di controllo sempre più efficaci.