Nell’ambito della Strategia Chimica per la Sostenibilità, il 22 aprile 2024 la Commissione europea ha adottato “Criteri guida e principi per definire cosa costituirebbe un “uso essenziale” delle sostanze chimiche più nocive”. La comunicazione sottolinea l’importanza di eliminare progressivamente queste sostanze e afferma che nessun utilizzo può essere considerato essenziale se esistono alternative.
Le Sostanze Chimiche Pericolose
La comunicazione offre una definizione ampia delle sostanze con proprietà pericolose, includendo non solo le sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione (CMR), ma anche quelle persistenti, bioaccumulabili e tossiche/molto persistenti e molto bioaccumulabili (PBT/vPvB), gli interferenti endocrini, i sensibilizzanti respiratori e le sostanze tossiche per organi bersaglio (STOT-RE).
Il Concetto di Uso Essenziale
La Commissione definisce il concetto di “uso essenziale” per garantire che le sostanze chimiche particolarmente dannose siano autorizzate solo per scopi specifici e per un periodo limitato, a condizione che:
- l’uso sia necessario per la salute, la sicurezza o per il funzionamento della società; e
- non esistano alternative accettabili.
Questi criteri fungono da principi guida, per adattarsi con una certa flessibilità alle specificità e agli obiettivi di ogni legislazione in cui il concetto verrà applicato. La Commissione chiarisce che, sebbene si consideri la fattibilità tecnica ed economica nell’analisi delle alternative, i riferimenti esistenti in normative come il regolamento REACH non verranno modificati.
Obiettivo della Comunicazione
L’obiettivo principale è migliorare la protezione della salute e dell’ambiente, accelerando il processo decisionale per eliminare gradualmente gli usi non essenziali delle sostanze pericolose e, dove necessario, consentendo un periodo di transizione per la loro sostituzione.
Applicazione del Concetto di Uso Essenziale
L’uso essenziale può variare a seconda del prodotto o del contesto. La Commissione specifica che un intero settore, come quello della sanità o dell’imballaggio alimentare, non sarà esentato dal concetto di uso essenziale. Saranno invece valutati singoli usi specifici all’interno di questi settori.
La valutazione avverrà “per uso” e non “per utente”.
Valutazione delle Alternative
Secondo la comunicazione della Commissione, la valutazione dell’accettabilità delle alternative dovrebbe consistere:
- nell’identificazione di possibili alternative in grado di fornire la funzione tecnica necessaria affinché il prodotto finale eroghi il servizio previsto e
- nella valutazione della loro accettabilità da un punto di vista sociale.
Non è necessario quindi che le alternative offrano lo stesso livello di prestazioni, purché abbiano una funzione e un livello di prestazioni accettabili per la società (anche se inferiori rispetto alla sostanza più dannosa).
Esistono requisiti specifici per la valutazione delle alternative in diversi testi legislativi, inclusa la fattibilità tecnica ed economica. La Commissione chiarisce che non intende modificare i requisiti esistenti per allinearli alla sua comunicazione.
Conclusioni
La Comunicazione dell’UE non ha effetto legale diretto, ma servirà da guida per la futura legislazione, in particolare per la revisione del Regolamento REACH e altre normative sulle sostanze chimiche.
Tuttavia, il concetto di uso essenziale rappresenta un cambiamento significativo, spostando l’attenzione dalla valutazione del rischio alla pericolosità e dall’aspetto della sicurezza a quello dell’essenzialità. Se integrato nella legislazione dell’UE, questo concetto influenzerà l’accessibilità a molte sostanze e prodotti attualmente in uso.