Cos’è il BPA e dov’è utilizzato
Il 2,2-bis(4-idrossifenil) propano, noto come Bisfenolo A (BPA), è un composto organico aromatico appartenente al gruppo dei fenoli. Sintetizzato per la prima volta nel 1891 dal chimico russo Alexander Pavlovich Dianin, è stato ampiamente utilizzato nei paesi industrializzati a partire dagli anni ’60. Utilizzato principalmente nella produzione di plastiche in policarbonato, trova ampio impiego in contenitori alimentari, prodotti per bambini, dispositivi medici, elettrodomestici, e altri oggetti dove sono richieste proprietà di trasparenza e resistenza termica e meccanica. È impiegato anche nelle resine epossidiche che formano il rivestimento interno protettivo di lattine destinate a contenere alimenti e bevande.
Perché il BPA preoccupa
Il BPA desta preoccupazione per la sua capacità di agire come interferente endocrino, perturbando il sistema ormonale sia nell’uomo che negli animali con un effetto simile a quello degli estrogeni. Questa azione può accrescere il rischio di malattie riproduttive, diabete, obesità infantile e disturbi cardiovascolari. Inoltre, ricerche recenti indicano che il BPA può danneggiare il sistema immunitario anche a basse dosi.
Quadro Regolamentare nell’UE
Nell’Unione Europea, il BPA è regolamentato severamente.
Dal 2009, è vietato nei prodotti cosmetici e dal 2017 è elencato tra le sostanze di elevata preoccupazione (SVHC) nel Regolamento Reach, per i suoi rischi per la salute e l’ambiente. È attualmente autorizzato come monomero nei materiali plastici a contatto con alimenti con un limite di migrazione specifica (LMS) di 0,05 mg/kg, applicabile anche a vernici e rivestimenti alimentari. È vietato dal 2011 nel policarbonato per i biberon e dal 2018 nei contenitori a prova di perdita per lattanti e bambini piccoli.
Ne è inoltre proibito l’impiego negli scontrini di carta termica dal 2020.
Nuovo Parere EFSA
Il 19 aprile 2023, l’EFSA (Autorità per la Sicurezza Alimentare) ha pubblicato un nuovo parere sul BPA (Scientific Opinion – Re-evaluation of the risks to public health related to the presence of bisphenol A (BPA) in foodstuffs) stabilendone la Tolleranza Giornaliera Accettabile (TDI) a 0,2 ng per kg di peso corporeo, notevolmente inferiore ai 4 µg per kg di peso corporeo fissati nel 2015. All’epoca il TDI venne stabilito su base temporanea dal momento che gli scienziati dell’EFSA avevano riscontrato una serie di lacune e incertezze nei dati, che si erano impegnati a valutare di nuovo quando fossero disponibili nuovi dati. Questo cambio riflette quindi nuove evidenze scientifiche e mira a migliorare la protezione dei consumatori.
Il nuovo TDI è di circa 20 000 volte inferiore a quello precedente, il che rende difficile stabilire un nuovo più basso LMS. Di conseguenza, l’UE sta valutando di vietarne l’utilizzo.
Nuova regolamentazione in ambito MOCA
In risposta al nuovo parere EFSA, l’UE sta lavorando ad una nuova regolamentazione che prevede il divieto di utilizzo del BPA nei materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA). La legislazione finale è attesa per la primavera del 2024, con un periodo transitorio di circa 18 mesi. Il divieto dovrebbe essere efficace tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.
Problematiche connesse al divieto del BPA
Le problematiche legate al divieto del BPA includono la ricerca di alternative valide, in parte già in atto per i materiali per i quali è ad oggi vietato, e la gestione della sua presenza non intenzionale. Il BPA può infatti trovarsi nei MOCA come contaminante proveniente dai rifiuti riciclati, monomero non reagito, trasferimento dalla fase vapore o presente come sostanza non intenzionalmente aggiunta (NIAS) in altre plastiche come il polistirene. Anche nei prodotti alimentari può essere presente come contaminante ambientale o come bisfenoli alternativi (come il BPF) derivanti da processi industriali.